Europa SuisseArt

SuisseArt: vino e arte, mix vincente

Sono giorni di festa, si sente il bisogno di un po’ di leggerezza e provo a far la mia parte. Vi riporto con il mio articolo alla scorsa estate quando nel locale La Cantina del Suisse in piazza Righi, nel pieno centro di Madonna di Campiglio, si è svolta la mostra SuisseArt con le opere degli artisti Riccardo Gusmaroli e Andrea Viviani. Vacanze richiamano alla memoria altre vacanze, così qualche giorno fa ho sentito l’organizzatrice, Giulia Cirillo, che i lettori più affezionati e attenti del mio blog dovrebbero già conoscere perché l’ho intervistata due anni fa e anche l’anno scorso. Come ha dichiarato al sito exibart.com, “è un progetto che parla di due mondi: quello della ristorazione e quello dell’arte in tutte le sue forme e le sfaccettature. Quello che vogliamo trasmettere ai nostri ospiti è un’esperienza completa: il nutrimento per il corpo e la scoperta di artisti che attraverso le loro opere rappresentano il nutrimento, nel senso più profondo del termine, dello spirito e della curiosità.”

Che riscontro ha avuto la mostra Suisse Art della scorsa estate?

Il vernissage e il finissage sono stati molto frequentati, rappresentando i momenti cardine, in cui si concentra la maggior parte delle visite anche per l’opportunità che offrono di confrontarsi con gli artisti. Oltre che visitare la mostra, è bello per le persone conoscerli e che siano proprio loro a spiegare le loro opere. Posso, quindi, affermare che in Agosto c’è stato un ottimo riscontro, anche da parte della clientela abituale, come di quella occasionale. Considerato che è stata la terza edizione, ho notato, infatti, che i frequentatori della Cantina cominciano ad abituarsi al fatto che, quando vengono nel locale, trovano qualcosa di diverso. Come per tutte le cose, serve un po’ di tempo per far sì che siano riconoscibili.

conversazione finissage suisseart
momento di dialogo al finissage

Cos’è stato apprezzato maggiormente?

Nei momenti del vernissage e del finissage ciò che piace è che ti trovi a visitare una mostra in una situazione di leggerezza, convivialità. Si è maggiormente predisposti alla novità, sono eventi piacevoli per tutti, di scambio di opinioni in una situazione rilassata. In generale, invece, ho apprezzato quando ho visto che le persone sedute ai tavoli facevano commenti, leggevano le locandine e la loro attenzione veniva catturata dalle descrizioni degli artisti… Non solo, alcuni decidevano di pasteggiare bevendo il vino abbinato. Spendo una parola anche per i vini che ho scelto dalle cantine presso cui noi ci riforniamo. Trovo bello proporre vini particolari, meno conosciuti che così godono di uno spazio di visibilità.

Giulia Cirillo parla al finissage suisseart
la curatrice parla con gli ospiti al finissage Suisseart

Quale è stata la tipologia dei visitatori?

Appassionati d’arte o più in generale amanti della cultura in senso lato che, sapendo che in un ristorante vengono organizzate mostre, vi si recano volentieri.  A questi vanno aggiunti i nostri clienti affezionati e ogni volta gli artisti invitano galleristi, clienti e amici che gravitano intorno a Campiglio e che non fanno mancare la loro presenza.

Opera di Andrea Viviani all’ingresso di SuisseArt in Agosto

Che progetti ha per la lunga stagione invernale?

In questo mese di dicembre, ma sicuramente anche in gennaio, ho deciso di continuare con Gusmaroli e Viviani anche se la mostra è stata cambiata, l’ho riproposta in chiave diversa. Di Viviani abbiamo deciso di esporre una sola installazione, che si chiama “Ritmi instabili”, caratterizzata da smalti brillanti al quale è stato abbinato il Ferrari Perlé Rosè. Di Gusmaroli  abbiamo inserito nuove opere e a lui è stato abbinato il Lavarone Valpolicella dell’azienda vinicola Masi. Ci tengo a sottolineare che la cosa bella è che la mostra cambia sempre anche se ripropongo gli stessi artisti , perché le loro opere trasmettono sempre nuovi sensazioni destando interesse e curiosità ogni volta in chi si avvicina. Ci saranno sicuramente altri artisti in futuro, ma non ho ancora definito bene quali perché mi piace parlare con calma con loro, devo aspettare che arrivi un momento un po’ più tranquillo per dedicare il tempo necessario a progettare ed organizzare una nuova mostra.

Una parte della cantina del Suisse con alcune opere – SuisseArt invernale

Chi ti senti di ringraziare?

In primis gli artisti perché esporre in una cantina non è come farlo in una galleria, quindi li ringrazio di credere in questo progetto che li porta ad uscire dai confini convenzionali e da quello che istituzionalmente è considerato arte nella concezione comune. Il fatto che artisti affermati accettino di esporre in un ristorante, che è tutto un altro mondo rispetto ai luoghi canonici delle mostre d’arte, mi fa molto piacere. La realizzazione delle esposizioni in Cantina sono la manifestazione del fatto che con loro vado d’accordo dal punto di vista empatico. Mi gratifica molto scambiare opinioni e punti di vista e allestire la mostra insieme diventa un lavoro di squadra,  una collaborazione che porta al miglioramento dall’idea di partenza.

Si sente di dire qualcosa riguardo ai suoi progetti futuri?

Sicuramente intendo riproporre SuisseArt, far sì che diventi un appuntamento in cui si può unire il cibo gourmet, l’enologia e l’arte contemporanea. Mi dedico tanto a questo progetto che, anche se non nuovo, è ancora giovane e può fare tanta strada. Non escludo altre esperienze perchè tutto quello che include il mondo dell’arte fa parte dei miei piani futuri.

Ringrazio Giulia per averci parlato di cose belle e per aver condiviso con noi esperienze e progetti. Auguro a lei e a voi lettori del blog buon proseguimento del periodo natalizio e un anno pieno di salute e soddisfazioni.

Ovunque abitiate e ovunque andiate, ricordate che la nostra Italia offre opportunità di arricchimento culturale a 360° e ci offre stimoli importanti per farci trascorrere momenti indimenticabili.

Cin cin, salute!