70 anni Vasco: una vita spericolata verso un mondo migliore

70 anni Vasco: questo il prestigioso traguardo che taglia oggi il rocker di Zocca. Non posso non celebrarlo anch’io e ho pensato di farlo con una selezione delle canzoni che più mi hanno emozionato e continuano a farlo quando le riascolto e di quelle che mi colpiscono per i commenti che ne ha dato lo stesso Vasco nel libro “Vasco XL 40 anni di canzoni” con la prefazione della sua storica portavoce, Tania Sachs.

il post di Instagram con cui Vasco ha celebrato, in anticipo, il settantesimo compleanno

Sballi ravvicinati del terzo tipo (1979)

Questa canzone è la terza del secondo album, “Non siamo mica gli americani”. Davvero particolare il commento “Gii avvistamenti di ufo mi hanno sempre fatto pensare ad un’umanità che attende dal cielo l’arrivo di qualche salvazione. Quando smetterà di aspettare invano, si renderà conto di dover risolvere da sola i problemi”. Non ha tutti i torti Vasco, perchè non dobbiamo solo sperare nell’aiuto divino, ma impegnarci ogni giorno per migliorare la situazione.

Albachiara

Non può mancare una delle canzoni più famose a anche oggettivamente più belle, sesta di quell’album e che chiude ogni suo concerto. Ecco il breve commento “Dalla finestra di casa mia, durante le lunghe e noiose ore di studio vedevo una ragazzina scendere dalla corriera e avviarsi verso casa.”

Vado al massimo (1982)

La quarta canzone del quinto album, cui dà il titolo, rispecchia lo stato d’animo di molti di noi, almeno nella fase adolescenziale. Ricordo che con questo testo Vasco partecipò al Festival di Sanremo proprio quarant’anni fa, arrivando… ultimo. “Ero in macchina con Fini (il suo manager) a cazz..e. Scherzavamo sui nostri amici che erano andati in vacanza in Messico mentre noi due eravamo rimasti a Zocca.. Io cantavo Vado in Messico e a un certo punto lui se ne esce con Vado al massimo. A quel punto mi fu tutto chiaro: Vado al massimo, vado a gonfie vele. Ero nella m.. fino al collo e gli orizzonti tanto agognati erano ancora molto lontani.

Splendida giornata

Questo brano, ottavo dello stesso album, mi trasmette il messaggio che non dobbiamo dispiacerci perché una giornata finisce ma, piuttosto, esser contenti se abbiamo dato il meglio di noi stessi. “Tullio Ferro (suo chitarrista, nda) era arrivato a casa mia con l’aria del fenomeno musicale all’avanguardia. Aveva un gruppo che si chiamava Luti Chroma, facevano rock impossibile ma originale. Portato da Guido, si presentò con la musica di questa canzone e di quella che sarebbe diventata La noia. Dovevo stupire il suo snobismo fricchettone..”

La noia

Questa canzone, l’ultima di quel disco, rappresenta uno stato d’animo che almeno una volta credo ciascuno di noi abbia provato. Vasco lo spiega bene nel commento. “E’ un dialogo immaginario con un amico rimasto al paesello dal quale sono fuggito per la noia che provavo…Alla fine si corre ma non possiamo fuggire da noi stessi. La noia ce l’abbiamo dentro.”

Vita spericolata (1983)

Un altro celebre testo del rocker, il quarto dell’album successivo. Chi non ha, almeno un po’, una vita spericolata, soprattutto in questi ultimi due – tre anni, “ognuno a rincorrere i suoi guai, ognuno col suo viaggio”? “… io volevo dire qualcosa di importante. Ho affrontato il tema che in quel periodo affliggeva tutti.” Con questa canzone avvenne il ritorno a Sanremo, ricordato dallo stesso cantautore pochi giorni fa sul suo profilo instagram.

Liberi liberi (1989)

Questa canzone, sesta del decimo album, è malinconica ma comunque emozionante e davvero significativa. “Era un momento difficile, ero solo. Improvvisamente solo e libero… Libero? Da che cosa ? O per che cosa? Siamo in grado di gestirla, poi, questa straordinaria libertà?” Domande e riflessioni ancora attuali, direi..

Vivere (1993)

Il quarto brano del dodicesimo disco è sia triste sia carico di speranza, aiuta ad andare avanti anche nelle difficoltà e nei momenti tragici. “Tullio, Massimo e io ci eravamo chiusi in Villa Condulmer. Per buttare giù delle idee e fare musica così, senza impegno. L’esperimento riuscì perfettamente. Loro due componevano musiche fantastiche e a me veniva molto spontaneo scrivere…La vita la puoi subire o dominare. Sta tutto in te, nelle tue motivazioni. Oltre a Vivere, vennero fuori Stupendo, Quanti anni hai e altre canzoni. Poi Riva ci ha lasciato per sempre. E adesso quelle esperienze lì non le possiamo più ripetere.”

Stupendo

Questo testo, ottavo dello stesso album, contiene un’analisi lucida e spietata. “Dedicata a quella generazione che diceva di voler cambiare il mondo e di volere l’immaginazione al potere. E che poi è finita a lavorare per quello stesso potere che tanto criticava! Oggi è cambiato tutto, naturalmente!”

Gli angeli (1996)

La terza canzone del disco numero quattordici è davvero triste, come conferma lo stesso autore, spiegando il periodo che stava attraversando. “Quando ho scritto le parole..ero pervaso da una tristezza profonda. Lolli stava morendo. Gli avevano diagnosticato un tumore ai polmoni e non volevo crederci, non riuscivo ad accettarlo. Maurizio si occupava di tutto per me, risolveva tutti i miei problemi. Mi proteggeva ed era anche un amico. Gliela feci sentire e ricordo ancora i suoi occhi che luccicavano mentre l’ascoltava…”

Sally

Famosissimo questo brano, quinto dello stesso album. Nel tempo è stato riproposto anche dalla Mannoia. “L’ho scritta di getto una mattina all’alba. Ero sulla barca di un amico a Saint Tropez. Ero andato in un locale pieno d gente, di donne bellissime. Mi ero innamorato di tutte… ma all’uscita ero di nuovo solo. Con quell’eccitazione addosso, mi sfogai sulla chitarra mentre l’amante del mio amico se ne andava e il sole sorgeva. E solo lei sapeva quello che faceva. Era la sua segretaria sarebbe diventata in seguito sua moglie. Sembrava il prototipo  della donna sconfitta che però se la cava con la sua intelligenza. A dire il vero stavo parlando di me.”

Un Senso (2004)

Anche l’ultima canzone dell’album numero diciannove è molto nota. “E’ la ricerca continua della mente umana di dare un senso a quello che accade, alla realtà, alle cose… Le nostre vite hanno un senso se glielo diamo noi. E ognuno è libero di dare il proprio senso al destino…

Il mondo che vorrei (2008)

È la prima canzone dell’album successivo, cui dà anche il nome. ”Ancora una volta è la musica che mi ha aiutato e mi ha dato il senso di queste parole. Non si può spingere solo sull’acceleratore, bisogna anche frenare…bisogna accontentarsi. Ma l’artista non accetta…”

E adesso che tocca a me

Questo brano, quarto dello stesso album, mi colpisce davvero molto per la sua lucidità. “La realtà vista senza il filtro dell’immaginazione spesso è davvero brutta. Io sono stato molto fortunato. Ho avuto una vita straordinaria, spericolata nel senso più autentico del termine. Tutto è successo per gradi e tutto è accaduto al momento giusto. Questo mi ha permesso sia di godermi l’attimo sia di arrivare preparato alla fase successiva.”

Basta poco

Qui Vasco evidenzia l’atteggiamento deplorevole di chi si basa sulle apparenze non andando quindi in profondità nelle relazioni e nei giudizi. È il testo finale di quell’album.

Vivere non è facile (2011)

La canzone che dà il titolo all’album numero ventidue esprime un disincanto del cantautore. “In fondo mi rendo conto che faccio sempre debiti con me, faccio sempre le stesse cappelle…il nemico più grosso è dentro di me.”

Manifesto futurista della nuova umanità

Il secondo brano di quell’album tratta della vita. “In un mondo ironico racconto la preoccupazione dell’uomo moderno che è solo, privato della sua grande illusione. La vita non è un dono ma un caso.. ma questo non vuol dire che valga meno. Quindi è disposto a rispettare la vita fino a  quando lei rispetta lui.” Non sono proprio d’accordo quando dice che la vita non è un dono perchè penso ci venga donata dai nostri genitori e, per chi crede, da Dio..

Eh già

La sesta canzone di quel disco invita a resistere, ad esser più forti delle difficoltà. Molto attuale “sembrava la fine del mondo ma sono ancora qua…”

I soliti (2011)

Questo testo a sé stante parla di come sono cambiati gli uomini simili a Vasco. “…È bella perché è Siamo solo noi oggi. Descrive quello che siamo.. quelli un po’ stropicciati. Non siamo quelli perfetti, e non vogliamo nemmeno esserlo. Non abbiamo paura di sbagliare perché pensiamo che sbagliando s’impara..”

Sono innocente (2014)

Nella canzone che dà il titolo al penultimo album, definito dallo stesso Vascoil più bello della mia vita…”, il rocker si descrive con i cambiamenti che ha avuto negli anni.

Accidenti come sei bella

Un testo, il nono di quel disco, leggero e da dedicare alla moglie, o fidanzata.

Cambia – menti

L’undicesima canzone gioca con la parola cambiamenti nel titolo ma ciò di cui tratta è molto serio. “Si deve cambiare, sempre. E si cambia sempre solo quando si deve. Noi lo chiamiamo maturare, cambiamo perché è la vita che cambia, e non resta mai uguale.” Anche le parole di questo brano sono ancora oggi, otto anni dopo, molto attuali perché in questi ultimi tre anni siamo stati appunto costretti a cambiare tanto per sopravvivere al coronavirus.

Un mondo migliore (2016)

Chiudo con un testo che invita a guardare al futuro con fiducia. “E’ una canzone di speranza noi dobbiamo per forza credere in un mondo migliore, noi vogliamo crederci, non ci rinunciamo e vogliamo anche costruircelo.. il mondo migliore…..Ma quella noia dalla quale devo fuggire è sempre lì—quel che più conta la scelta di essere libero. A costo di qualche rimpianto.”