Siamo entrati ormai da qualche giorno in autunno, ma è piacevole ricordare cosa ci ha dato l’estate che, per quanto diversa, abbiamo vissuto. Perciò, vi parlo di altre due mostre che ho visitato durante il mese di Agosto in Val Rendena.
La prima, “Il mutare dell’eternità”, allestita dal 30 Luglio al 9 Agosto al piano terra del PalaDolomiti di Pinzolo, esponeva una rassegna di immagini fineart davvero emozionanti e suggestive delle Dolomiti. La curiosità di questa mostra consiste nel fatto che le foto sono state scattate ogni giorno per un anno, da gennaio 2018 a Febbraio 2019, dallo stesso punto, una terrazza a Campiglio, dove la fotocamera ha ripreso almeno una volta al giorno l’affascinante “mutare” del paesaggio dolomitico. Il progetto era stato pensato nell’ambito delle celebrazioni per il primo decennale dal riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’Umanità.
La curatrice, e artefice della sua realizzazione insieme al fotografo Luca Chistiè, è anche stavolta Terri Maffei Guerret, a cui ho posto qualche domanda.
La mostra ha riscosso successo?
Molto, ben più di quello che osavamo sperare. Successo che già l’anno scorso aveva accolto la mostra, tanto che, dopo la prima esposizione, svoltasi a Campiglio durante tutta l’estate 2019 nella Sala della Cultura, si sono associati tre enti molto importanti, la Fondazione Dolomiti UNESCO, il Film Festival di Trento e Trentino marketing, l’ente che “vende” il Trentino nel mondo, che ci hanno fatto da partner per portare la mostra anche a Palazzo Roccabruna a Trento. Proprio con questa iniziativa, il Trentino ha chiuso le celebrazioni per il decennale del riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio UNESCO.
Preciso che ha avuto successo anche l’edizione del libro catalogo con tutte le foto.
Cos’è stato apprezzato in modo particolare?
Penso sia stato apprezzato soprattutto il progetto nella sua originalità perché, aldilà dell’essere una raccolta di foto piacevoli, è stato un impegno costante per di più un anno con tutte le fasi lunari. Abbiamo, infatti, cercato di cogliere molteplici aspetti dello stesso paesaggio, di questo mondo meraviglioso che ci accoglie. L’emozione che siamo riusciti a far provare è stata senz’altro la cosa più gradita ai visitatori. Infatti, mentre nel libro ogni foto riporta la data, l’ora esatta dello scatto e alcune nozioni tecniche, come ad esempio il tempo di esposizione, nella mostra abbiamo puntato su un percorso emozionale, completando le foto con aforismi e frasi tratti da libri sulla montagna. Sono tutti sentimenti che conosciamo e proviamo, ma dette con le parole giuste raggiungono un grande valore e ci fanno emozionare.
In quali foto riconosce maggiormente il suo sentire?
La foto notturna alle pagine 72/73 del libro scattata alle dieci di sera con un buio completo, salvo una luna che, però, è fuori campo. Una leggera nebbiolina calda, che sale da sud, viene contrastata dalla forza di una corrente fredda che arriva da nord, costringendola a ripiegarsi su se stessa, quasi come fa l’onda del mare quando arriva sulla spiaggia.
“Show(s) must go on – Ripartire dall’arte” è la seconda mostra di cui vi parlo, e questa volta visitata proprio in occasione dell’inaugurazione avvenuta il pomeriggio di Ferragosto. Curata da Giulia Cirillo, ha visto la partecipazione di sette artisti, gli stessi che avevano dato vita alla mostra dell’estate 2019 di cui vi ho parlato. Organizzata in collaborazione con Mario Zanon, l’esposizione, rimasta aperta fino al 23 Agosto presso la Sala della Cultura di Madonna di Campiglio, ha goduto del patrocinio della Galleria Orler, del Comune di Pinzolo, della Pro Loco di Campiglio e dell’APT Madonna di Campiglio – Pinzolo – Val Rendena.
Anche in questo caso, ho sentito la giovane curatrice per un bilancio, con uno sguardo rivolto al futuro.
Durante l’inaugurazione hai sottolineato come il progetto sia nato durante la quarantena nella convinzione che sarebbe stato bello ripartire con l’arte: è stato problematico convincere e relazionarsi Con i vari artisti?
Sí, esatto, il progetto nasce proprio dall’idea di dare spazio anche all’arte e agli artisti per esprimere ciò che era nato in un periodo così particolare e complicato da affrontare.
Il rapporto con gli artisti è sempre di grande collaborazione, entusiasmo e supporto reciproco. Questo clima non è venuto meno nemmeno questa volta, pur con le inevitabili difficoltà per la situazione che stiamo vivendo.
Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente tutti i partecipanti: Paolo Dolzan, Daniela Casoni, Mattia Cozzio, Matteo Lencioni, Riccardo Resta, Andrea Romanello, Andrea Viviani.
Cosa ha suscitato maggior interesse nei visitatori?
Sicuramente il fatto che ogni artista abbia indagato una sfera privata differente, ma nella quale tutti noi ci siamo un po’ rispecchiati. La rabbia, la paura, l’incertezza, ma anche la voglia di reinventarsi, di esprimersi in modi nuovi e di combattere quella situazione di “chiusura” utilizzando l’arte per evadere e raccontare.
Siete soddisfatti dell’esito (visite, vendite…), anche tenuto conto del difficile periodo?
Sono, e siamo, molto soddisfatti dell’esito della mostra che ha suscitato molto interesse e curiosità nelle persone. Ci sono stati molti visitatori, sono state vendute alcune opere ( fatto mai scontato). Si è verificato un ottimo eco mediatico e un riscontro sicuramente positivo in generale.
Quali sono i progetti futuri?
Al momento sto lavorando alla seconda edizione di Suisse_Art, progetto con il quale intendo valorizzare l’arte locale mostrandola fuori dagli spazi espositivi convenzionali, precisamente a “La cantina del Suisse” in Piazza Righi. A ogni artista ospite, inoltre, abbino un vino da degustare mentre si ammirano i suoi lavori esposti. Parallelamente intendo organizzare qualche mostra personale che si svolgerà durante la stagione invernale.
Ho poi in mente un “macro-progetto” che mi piacerebbe molto realizzare. Per quello, però, bisognerà aspettare ancora un po’!
Con ciò, fatti i dovuti ringraziamenti alle due gentili “ospiti” del blog, saluto insieme a voi l’estate che ci ha lasciato. Dò, anche, il benvenuto all’autunno, ricordandovi che questa stagione è meravigliosa in montagna. Se ovunque i colori che ci regala rapiscono cuore e pensieri, il paesaggio montano regala qualcosa di più.
“Finché ci sarà l’autunno non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo.” (Vincent van Gogh)
E i colori dell’autunno quest’anno si tingeranno anche di rosa, perché Madonna di Campiglio ospiterà il 21 Ottobre l’arrivo in Piazza Sissi della 17^ tappa del Giro d’Italia, che il giorno dopo ripartirà da Pinzolo.
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