Bagnaia si è ripetuto: domenica ha vinto il secondo mondiale consecutivo in MotoGp, risutlato riuscito solo a Valentino Rossi e Marc Marquez nell’epoca moderna. Pecco, con la Ducati, ha avuto la meglio su Jorge Martin, che con la Pramac ha lottato fino all’ultima gara. Per commentare questo mondiale e pensare già al prossimo ho scelto, come l’anno scorso, di sentire l’autorevole parere di Paolo Beltramo, giornalista di Sky Sport.
Quando ha capito che Bagnaia ce l’avrebbe fatta?
Diciamo che ha dimostrato un po’ di volte di essere molto forte la domenica, anche se il problema vero è stato l’incidente di Barcellona: fin lì Pecco dominava, dopo è ovvio che qualcosa abbia sofferto psicologicamente a livello inconscio. Secondo me quello del Qatar è stato il weekend decisivo, che gli ha consentito di arrivare a Valencia con la possibilità di gestire un grande vantaggio.
Qual è stato l’elemento più importante, quello tecnico o caratteriale?
Credo entrambi allo stesso livello: Bagnaia è un pilota tecnico, che vuole capire, mette a punto, cercando la soluzione migliore. Dovrebbe diventare più rapido perché con la gara sprint ha sofferto questi accorciamenti. Al venerdì infatti c’è già una pre qualifica, poi ci sono subito le qualifiche. Magari si adatterà meglio l’anno prossimo.
Chi l’ha aiutato maggiormente?
Penso un po’ tutti perchè in Ducati si è creato un ambiente davvero bello. Dall’Igna l’ha fatto sentire il numero uno, Tardozzi è stato bravo con la sua umanità, con Bastianini credo Bagnaia abbia instaurato un buon rapporto, si sono aiutati reciprocamente. Speriamo che Marquez non rompa questo equilibrio però è in un team esterno, completamente, ancora più di Pramac.
Quali le analogie e le differenze tra Pecco Bagnaia e Valentino Rossi?
Analogie per il momento poche perché Valentino è stato grandissimo come pilota ma forse ancora di più come personaggio poichè ha reso il motomondiale famoso in tutto il mondo tanto che ci sono ancora le tribune gialle. Arrivo a dire che da questo punto di vista non ci sarà mai paragone perché Bagnaia è schivo, pur essendo comunque un bravo ragazzo, buona persona, ma senza la genialità e la brillantezza di Rossi, del quale sono indimenticabili le scenette. Le similitudini sono date dal fatto che entrambi sono dei vincenti: Valentino sappiamo tutti quanto ha vinto ed anche Pecco si sta dimostrando forte, forse più di quanto si pensasse perché ripetersi è difficile.
Si aspettava un Martin così competitivo?
Non all’inizio poi, una volta che è esploso, sì perché si è dimostrato costante, soprattutto al sabato ha fatto cose importanti. E’ come se, dopo l’incidente di Pecco, Martin abbia colto, magari inconsciamente, l’opportunità di contendergli davvero il mondiale. Lo reputo forte ed istintivo, gli viene naturale andare forte.
È effettivamente ancora presto ma si sente di provare a dire quale pilota gli contenderà maggiormente il titolo l’anno prossimo?
Bisognerebbe vedere a Sepang come vanno le KTM e l’Aprilia anche se credo che come piloti Ducati sia ancora superiore, soprattutto adesso che ha preso Marquez. Magari Yamaha arriva con una bella moto quindi Quartararo e Rins potrebbero fare bene però credo che il mondiale alla fine sarà una lotta tra le Ducati.
Crede che Marquez abbia fatto la scelta giusta?
A trent’anni ha deciso in modo simile a Vale quando è tornato in Yamaha dopo gli anni in Ducati. Quando hai fretta di vincere, devi andare nella moto più competitiva che adesso è quella di Borgo Panigale. È stato anche coraggioso mollare l’Honda dove gli volevano molto bene ed era molto stimato. Comunque, il sorriso del primo giorno di test la dice lunga.
Tra i piloti emergenti chi la colpisce?
Pedro Acosta(campione del mondo in Moto2, nda) e Fermin Adelguer che è rimasto lì giustamente nella Speed up.
Anche se non è il suo sport, cosa la colpisce di più di Sinner?
Il cognome perchè, se cambi la prima lettera, diventa winner, cioè vincente. È davvero bravo e ricordo che l’ho incontrato un pomeriggio negli studi di Sky due, tre anni fa e mi ha colpito lo sguardo, tipico di uno che vuole vincere ed è determinato a farlo.
Grazie, quindi, anche quest’anno a Paolo Beltramo per la disponibilità dimostrata e per la qualità delle risposte.
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