20, 6, 96, 36,5. Visto che con Federer le parole sono ormai esaurite, è opportuno lasciar parlare i numeri: venti sono gli Slam vinti, allunga nuovamente su Nadal e ancora di più sugli altri, di questi sei Australian Open, record condiviso con Djokovic e Emerson, 96 i titoli complessivi, sempre più vicino alla magica quota 100 ed anche ai 109 di Connors, e 36,5 è l’incredibile età in cui tutto questo è successo. Per ritoccare ancora una volta numeri che erano già notevoli, però, Roger ha dovuto faticare e non poco nell’ultimo atto del torneo per aver la meglio su Cilic, bravo a non mollare dopo aver perso nettamente il primo set e di misura il terzo. Quando l’inerzia sembrava a favore del croato, invece, è uscito ancora una volta l’immenso campione, capace di vincere più con la testa che col gioco, comunque sempre sublime. Lo svizzero ha annullato due palle break e poi è salito di livello facendo vincere un solo game all’avversario. Da ricordare che Federer era arrivato in finale senza perdere alcun set e che non riusciva a vincere lo stesso Slam per due anni di fila dal 2007-2008, proprio dieci anni fa (US Open). Da segnalare che al momento della premiazione, il Divino campionissimo di Basilea ha dimostrato di esser anche lui umano, almeno fuori dal campo, non riuscendo a trattenere le lacrime per la commozione. Un altro sogno diventato realtà e Federer ne troverà presto altri perchè “sono sempre i sogni a dare forma al mondo“, come canta Ligabue, e finchè potrà di divertirsi, divertire i milioni e milioni di tifosi, tra cui il sottoscritto, e sognerà anche, ovviamente, di vincere, andrà avanti a giocare, continuando a lottare perchè “è una regola che vale in tutto l’universo, chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso“, come canta la Mannoia. Grande anche la gioia dei genitori, della moglie e dei due allenatori, Ljubicic e Luthi (capitano della nazionale Svizzera), tutti in modi diversi molto importanti per Federer che, infatti, non ha mancato di ringraziarli nel breve discorso durante la premiazione.
Uno sguardo anche al ranking: con questo successo e l’eliminazione di Nadal nei quarti, Roger si porta a soli 155 punti dalla vetta mentre Cilic sarà da domani numero tre per la prima volta in carriera.
Federer – Cilic 6-2,6-7,6-3,3-6,6-1
Lo svizzero supera per la nona volta il croato nel loro decimo incontro.
Il primo set è letteralmente dominato da Federer che parte molto concentrato e piazza subito due break, volando sul 4-0 ed ipotecando il parziale. Notevolissimo il rendimento dello svizzero con la prima di servizio con la quale porta a casa più del 90% di punti. “Una dimostrazione di onnipotenza tennistica“, come ha detto Gianni Ocleppo in telecronaca.
Il secondo set è assai più equilibrato e si decide solo al tie break, vinto di misura da Cilic grazie ad un mi break ottenuto sul 5-4 con un gran dritto sulla riga dopo aver recuperato subito il mini break perso sul 2-2. In precedenza, entrambi avevano avuto opportunità per andare in fuga: il croato subito nel secondo game per due volte ma Roger si era salvato con due secone molto profonde e rapide e poi nel decimo game ha fallito malamente il set point. Lo svizzero, invece, ha avuto palle break nel terzo e quinto game con una grande risposta e nel nono con un bel passante di rovescio ma l’avversario si è difeso bene con ace e col servizio.
La svolta del terzo set arriva nel sesto game quando Federer ottiene break a 15 giocando molto bene in difesa e poi lo conferma con un game impreziosito da un magico dritto in controbalzo. Tre i vincenti in più per l’elvetico che conquista più dell’ottanta per cento di punti con la prima.
Nel quarto set parte forte Roger che piazza subito break e ha la chance di ottenerne un altro ma Cilic si salva col dritto. Dal 2-3 il croato infila una serie di quattro game com due break che valgono il parziale grazie anche ad un netto calo di Federer. Più del doppio i vincenti di Marin con lo svizzero che non arriva nemmeno al 40% di prime in campo.
Il quinto set inizia con lo stesso andamento del precedente: nel primo game arrivano due palle break per il croato ma l’elvetico si salva. Dal 2-1, però, le cose cambiano ed è Roger ad inanellare quattro game di fila che chiudono la contesa.
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