“Eh già, sembrava la fine del mondo/ ma sono ancora qua…” Un anno dopo il mio ultimo intervento in occasione della festa della mamma 2020, mi sentivo pronta a festeggiare (sempre a modo mio, inutile che lo ripeta!) la dolce ricorrenza. Il tempo, però, non basta mai a portare a compimento tutti i buoni propositi…
Ho iniziato questo testo senza pretese il 5 Maggio, data che normalmente riporta alla mente di molti l’anniversario della morte di Napoleone, evento che quest’anno nessuno ha potuto ignorare. Ricorrendo il bicentenario, da mesi si susseguono articoli e approfondimenti sui giornali e sul web, sono stati pubblicati libri e inaugurate mostre in varie località più o meno legate a colui che fu “due volte nella polvere, due volte sull’altar”, per dirla con Manzoni. Detto questo, non intendo andar oltre col discorso. E non me ne vogliano i tanti studenti cui ho imposto di “mandare a memoria” l’ode manzoniana. Allora mi comportavo da prof. e naturalmente ho fatto molto bene ad assegnare lo studio a memoria di tanti testi poetici e nello stesso tempo a combattere, anche aspramente, la ripetizione mnemonica di pagine di storia o di letteratura.!. Oggi, però, sono una pensionata che soffre di allergia per gli stereotipi che vogliono una vecchia insegnante di lettere vivere di nostalgia del passato, fare sfoggio a ogni piè sospinto della sua cultura e sospirare davanti a tutto ciò che esula dall’essere altamente intellettuale. Perciò, sono qui a celebrare un altro anniversario, più frivolo, ma più consono alla mia età e soprattutto al bisogno di leggerezza che io per prima avverto. So, comunque, di essere in buona e numerosa compagnia!
Chiudo l’inciso, anche troppo lungo, e riprendo il discorso sul centenario della creazione di Chanel N°5 , anzi semplicemente del N°5, che ancora oggi figura nei primi cinque profumi più venduti al mondo e che la leggenda vuole sia stato presentato proprio il 5 Maggio 1921. Un profumo unico per tanti motivi: per il nome dal rigore matematico, per l’iconica boccetta geometrica “come un dipinto di Braque”, squadrata e razionale come un palazzo di Le Corbusier. Il N°5 di Coco è “un profumo di donna con odore di donna”, perché così chiese Mademoiselle a Ernest Beaux, uno dei primi profumieri a usare le molecole chimiche nella preparazione dei profumi. Lei, infatti, non voleva un profumo destinato a una donna intesa come essere fragile e che deve perciò sentire di rosa, ma a una donna libera, volitiva, determinata, padrona della sua vita: una donna come lei! E così, come ebbe a scrivere qualcuno (scusate leggo molto, riporto frasi che mi piacciono e mi capita di dimenticare qualche dato: vista l’età, ci sta!), “il N°5 risulta un profumo in grado di evocare un abbraccio floreale, senza permettere di riconoscere un fiore in particolare; è lontanissimo dagli effluvi melensi delle case chiuse di Parigi e da quelle essenze zuccherose che si regalavano in quegli anni alle amanti: profumi pensati da uomini, alla luce della loro visione del mondo femminile.” In molti dei libri dedicati a Coco Chanel viene riportata la storia della nascita del profumo e il suo successo nel corso di questi cento anni: pagine da leggere per conoscere e ammirare questa Donna che, in un mondo dominato dagli uomini, seppe imporsi con scelte originali che anticipavano tempi e modi, andando di solito controcorrente, pagando talvolta di persona, ma rialzandosi sempre con fierezza e maggior coraggio. Ma questo è un altro discorso: forse un’altra volta… Vediamo ora di tornare al successo del N°5 ricordando che, ad esempio, durante la seconda guerra mondiale i soldati americani a Parigi compravano decine di confezioni del profumo da regalare alle loro donne a casa, mamme, mogli o fidanzate, senza distinzione. Inutile, poi, ricordare la famosa frase con cui Marilyn Monroe dichiarava con studiata (?) semplicità e candore che lo Chanel N°5 era la sola cosa che indossava a letto… Ora, mi fermo, preferisco indirizzarvi a scoprire altre curiosità, ma non vi invito a consultare internet (in questo resto la classica prof. di lettere). Vi segnalo un volumetto che è una vera chicca, uscito proprio alla vigilia dell’importante anniversario.
Chanel N°5. Il profumo del secolo, Chiara Pasqualetti Johnson, White Stars, 5 Maggio 2021. Il volume è riccamente illustrato con foto recuperate in archivi storici accanto ai famosi scatti di Marilyn Monroe, alle serigrafie di Andy Warhol…La giornalista ripercorre le tappe che hanno caratterizzato la storia del profumo, svelando numerosi colpi di scena e rispondendo a molte curiosità, a partire dalla scelta del nome, cioè del numero 5. Il prezioso volumetto offre, inoltre, un’interessante riflessione sui profondi cambiamenti sociali e culturali che, in qualche modo, hanno interessato il famoso profumo.
Concludendo, anche se la festa della mamma 2021 è passata, quest’anno il N°5 è un regalo da non far mancare alle mamme. Possono, anzi devono (dovrebbero?) essere festeggiate non solo nelle feste comandate: inutile, vero, che vi dica che io preferisco quest’ultima possibilità?! E poi ci sono tutte le donne che profumano la vita ogni giorno con la loro presenza. Comunque, se gli uomini non raccolgono l’invito, perché non regalarlo a se stesse? Io l’ho fatto, anche se il N°5 non è il profumo Chanel che preferisco. Molto più economico (€14,90), ma da avere senz’altro, è il piccolo volume che vi ho suggerito.
Vi saluto con le parole di Coco Chanel: “Il profumo è l’invisibile, l’indimenticabile, l’ultimo accessorio della moda, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza.”
P.S. Ci tengo a sottolineare che non ricevo alcun compenso per i consigli di acquisto: i miei suggerimenti non sono in vendita!
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