Federer torna grande e lo fa proprio a Basilea, nella città dove è nato e cresciuto fino a 14 anni. Roger infatti trionfa per la nona volta negli Swiss Indoors, il torneo ATP 500 di casa, dopo aver battuto il rumeno Copil in due set nella settima finale dell’anno, la quattordicesima nel torneo svizzero, dove non perde dal 2013 con una striscia aperta di venti vittorie.. È stato, però, un torneo complicato per l’elvetico, che ha giocato davvero bene solo nella semifinale contro il russo Medvedev, paradossalmente l’avversario più forte, almeno sulla carta, tra quelli affrontati. I veri campioni si riconoscono quando riescono ad aver la meglio anche soffrendo e in giornate in cui non sono al massimo della condizione. Da segnalare che, subito dopo aver chiuso il match, lo svizzero si è anche commosso, ripensando alle difficoltà degli ultimi mesi con cinque tornei senza esultare, come non accadeva da due anni. Era infatti da Stoccarda che non alzava una coppa; dopo cinque sconfitte, la più pesante a Wimbledon nei quarti con match point a favore contro Anderson e dopo esser stato avanti di due set. Prima di Basilea, Roger ha rivelato di aver avuto problemi al polso destro negli ultimi mesi e questo probabilmente un po’ potrebbe aver influito.
Per Federer si tratta del titolo numero novantanove in carriera, il primo con il nuovo sponsor tecnico (Uniqlo), a meno uno quindi dalla tripla cifra e a meno dieci dal record di Connors. I cento tornei possono arrivare già la settimana prossima se deciderà di non rinunciare all’ultimo Master dell’anno a Bercy, oppure a metà novembre, alle Atp finals a Londra, dove ha già trionfato sei volte, l’ultima però nel 2011.
Federer – Copil 7-6, 6-4
Lo svizzero supera il rumeno nel loro primo incontro.
Il primo set si decide al tie break e precisamente a metà, quando Copil sbaglia un dropshot e regala mini break a Federer che ne approfitta. Con lo stesso colpo il rumeno aveva regalato il contro break a Roger sul 3-2 che si era procurato la chance con recuperi di dritto eccellenti. Elvetico impreciso con la seconda di servizio durante il set ma non nel tie break.
La svolta del secondo parziale arriva soltanto sul 4-4 quando Federer ottiene il break che gli consente di andare a servire per il match. Roger chiude non senza aver prima salvato una palla break con punto che va vicino all’ace. In precedenza anche in questo set l’elvetico era stato costretto a recuperare un break all’avversari che era volato sul 4-1.
Nel complesso, la differenza l’hanno fatta i punti vinti con la prima di servizio (più del novanta per cento per il Re) e gli errori non forzati, con Federer che ne ha commesso meno della metà rispetto a Copil (14-31).
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