Simoncelli: campione per sempre

Oggi è un giorno molto triste per chi ama lo sport e, in particolare, per gli appassionati di moto. Ricorre, infatti, il quinto anniversario della tragica scomparsa di Marco Simoncelli, per tutti “Sic” o anche “SuperSic” ed è la prima volta che la dolorosa ricorrenza cade in una domenica in cui si gareggia. Come tutti ricorderanno, Sic morì a soli ventiquattro anni nel secondo giro del GP della Malesia.
La sua tragica fine colpì moltissimi sportivi e non, tanto che per la cerimonia funebre, che si svolse il 27 ottobre nella chiesa parrocchiale di Coriano, la sua città, e alla quale parteciparono ben circa venticinquemila persone, ci fu anche la diretta tv.
Simoncelli fu onorato nei gran premi, sia di F1 che di moto, disputati dopo la scomparsa: molti piloti delle quattro ruote vollero il numero 58 sui loro caschi mentre quelli delle due ruote, oltre a compiere lo stesso gesto, fecero un giro di pista commemorativo dietro la Honda del pilota italiano, guidata da un suo amico. Vettel gli dedicò la vittoria nel GP in India, e Capirossi disputò la corsa della Comunità Valenciana (sua ultima prima del ritiro) col numero di Simoncelli.
Ma non solo! Giusto ricordare che il CONI decise di far osservare un minuto di silenzio in sua memoria in tutte le manifestazioni sportive, gesto che fu compiuto anche dalla Camera dei Deputati e da altri Enti locali. Inoltre, tifosi e appassionati insistettero con tenacia affinché la pista di Misano fosse intitolata al pilota scomparso, che viveva a pochi chilometri di distanza. Il 2 novembre 2011 il CdA di Santamonica S.p.A., proprietaria del tracciato, prese la decisione di accogliere la richiesta e di collegare il nome della pista romagnola, Misano, appunto, a quello di Simoncelli. L’ufficialità arrivò il 9 giugno 2012 in occasione del Gran Premio di Superbike di San Marino.

Prima dell’incidente mortale, Simoncelli aveva vinto quattordici GP e un titolo mondiale nella classe 250 nel 2008 a bordo della Gilera.
Il 30 maggio 2014 gli è stato accordato il grande onore di esser collocato nella Hall of fame del motociclismo, ottenendo il riconoscimento postumo di MotoGP Legend, mentre l’8 settembre di quest’anno si è scelto di ritirare il suo numero di gara. In una lunga intervista concessa a Tuttosport giovedì 20 Ottobre, Paolo Simoncelli, papà di Marco, ha affermato che “Per ora sta bene a casa (si riferisce, appunto, al numero di gara del figlio, il 58, nda), vicino a Marco. Poi vedremo.

Il giovane pilota romagnolo, che era nato a Cattolica il 20 gennaio 1987, aveva moltissimi tifosi che per il suo atteggiamento non solo in pista, ma anche fuori dai circuiti vedevano in lui l’erede di Valentino Rossi, sebbene i successi del Dottore, che continua a restare in sella, siano difficili da eguagliare.
Il comportamento di Simoncelli è sempre stato esemplare ed espressione di un sano e giusto spirito sportivo; non è stato quasi mai protagonista principale di liti con i colleghi; quasi sempre sorridente, guardava alla vita, come alle gare, con energia, com’è giusto che sia per un ragazzo della sua età, con il suo talento.
A conferma di ciò, ecco alcune delle sue frasi più significative.

Si vive di più andando cinque minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera.
Il mio sogno, da quando ancora non camminavo, è uno solo: andare forte sulle moto grosse
Primo o ultimo non conta. L’importante è avere dato il meglio di sé in ogni singolo giro.

Sempre nell’intervista rilasciata al quotidiano sportivo torinese, il padre di Marco Simoncelli, che ha deciso di ricordare concretamente il figlio gestendo un team nel mondiale di Moto3, ha svelato un interessante retroscena, che, pur non essendocene bisogno, testimonia quanto il giovane pilota fosse davvero un bravo ragazzo e ci tenesse a fare bene con le moto, senza troppe distrazioni. “Marco iniziò ad esser spesso presente nelle trasmissioni televisive e aumentavano anche le offerte per le ospitate in discoteca, roba da 10.000 euro per un’ora. Una cifra che per me, comune mortale, non poteva essere scartata. Gli chiedevo “Ci vai?” e lui “Anche no, babbo. Faccio il pilota, mica il tronista.”
E’ sempre lui a spiegare qual è l’eredità del figlio : “Quella di un ragazzo che non era predestinato, che è partito dal basso e che, lottando per ciò in cui credeva, ha superato le difficoltà ed è diventato campione del mondo. Chi insegue un sogno e lo realizza entra nel cuore della gente. E l’affetto che avverto ancora è impressionante”.

Oggi, infatti, i 58Boys si troveranno alle 18:40 per osservare la fiammata del monumento dedicato a Simoncelli al tramonto.
Questo il testo del comunicato del gruppo

5 anni senza il Sic !
Ci sono momenti che restano scolpiti indelebilmente nella memoria, attimi che ci accompagnano tutta la vita, basta chiudere gli occhi e te li ritrovi davanti, come se ieri fosse l’oggi, adesso! Domenica 23 ottobre sono 5 anni che il Sic è venuto a mancare; i 58Boys a Coriano lo vogliono ricordare, come ogni domenica all’imbrunire quando si accende la fiamma per 58 secondi. L’invito è rivolto a tutti e l’appuntamento è alle ore 18.40 davanti al monumento “Ogni Domenica”

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C’è una frase che, nella sua estrema semplicità, racchiude una verità profonda: “ So che si può esistere non vivendo”. Per Sic è proprio così: la squadra gestita dal padre che esige dai suoi piloti valori quali educazione e buona volontà, i gesti dei tanti tifosi che non l’hanno mai dimenticato, l’affetto e il ricordo che molti, nel chiuso del loro cuore, tengono sempre vivo… Tutto è come se Sic continuasse a vivere, e a vincere, con le tante persone che gli hanno voluto bene…
Anch’io te ne ho voluto e te ne voglio, CAMPIONE di vita e di sport!