Agli US Open la finale maschile sarà tra Djokovic e Wawrinka, come da pronostico anche se ci si è arrivati non in modo lineare.
Nole ha prevalso su Monfils in quattro set in un match molto strano, come spesso accade quando c’è di mezzo Gael. Domenica disputerà la sua finale Slam numero ventuno, andando alla ricerca del tredicesimo trionfo, il numero sessantasette in carriera e ottavo dell’anno. Restringendo il campo a questo Major, si tratterà della settima finale, con un bilancio di quattro perse e due vinte, nel 2011 contro Nadal e lo scorso anno contro Federer.
Stan, invece, ha vinto contro Nishikori in rimonta, dopo aver perso il primo set. Complessivamente una buona prestazione dello svizzero, bravo a rientrare in partita e ad approfittare del calo del giapponese che aveva giocato assai bene il primo parziale. Per Wawrinka sarà la terza finale Slam, dopo quelle vinte nel 2014 contro Nadal a Melbourne e nel 2015 a Parigi proprio contro il serbo. Inoltre, cerca il titolo numero quindici in carriera, il quarto di questo 2016.
Si prospetta una finale equilibrata, come lo sono stati i loro ultimi confronti d’altronde. In complesso prevale nettamente Djokovic (21-4) ma dei quattro successi di Stan, ben tre sono avvenuti negli ultimi sei. Inoltre, per quattro volte negli ultimi cinque match Slam si è andati al quinto set.
Intanto oggi alle 22 su eurosport 1 la finale femminile tra Pliskova e Kerber con la tedesca avanti 4-3 nei precedenti
Djokovic – Monfils (6-2, 6-3, 3-6, 6-2)
Il serbo, ventinovenne numero uno, sconfigge il transalpino, trentenne testa di serie numero dieci, per la tredicesima volta nel loro confronto numero quattordici.
Nel primo set parte molto male Monfils che regala due break a un ordinario Djokovic che sale così sul 5-0. Sul 5-1, però, Nole si innervosisce, spreca set point, subisce un break e rischia di subirne anche un altro.
Il secondo set, invece, è a senso unico con Djokovic che lascia solo due game al francese senza perdere la concentrazione nonostante l’atteggiamento irritante di Monfils che si becca i fischi del pubblico.
Il terzo set si apre con un break del numero uno ma sul 2-1 si sveglia decisamente Gael che infila una serie di quattro game con due break, ipotecando il parziale, chiuso recuperando da 0-40 nell’ultimo game. Da rilevare gli errori non forzati del transalpino: solo sei mentre nei primi due erano stati undici e sedici.
Il quarto set si decide sul 3-2 quando Djokovic si riprende con due volée sbagliate da Monfils il break perso con un doppio fallo.
Una partita difficile da valutare in quanto il francese ha tenuto per larghi tratti del match un atteggiamento dimesso, come suo solito purtroppo, ma anche il serbo è parso spesso sofferente ed è stato costretto a chiamare due volte il MTO. Tutto ciò lo si vede anche dalle statistiche: più di cinquanta errori non forzati e undici doppi falli commessi da Monfils con Djokovic che ne fa rispettivamente quasi trenta e sette, realizzando dieci vincenti in meno dell’avversario (26-36) e anche dieci ace in meno (1-11).
Wawrinka – Nishikori (4-6, 7-5, 6-4, 6-2)
Lo svizzero, trentunenne testa di serie numero tre, batte il nipponico, ventiseienne numero sei, per la quarta volta nel loro sesto confronto.
Il primo set si decide nel sesto game quando Nishikori ottiene il break grazie ad un rovescio in rete di Wawrinka. Un ottimo parziale disputato dal giapponese come confermano i sei vincenti, uno solo in meno dell’elvetico, ma sopratutto i soli tre errori non forzati, otto in meno dell’avversario. Ottimo anche a rete con quasi il settanta per cento di punti vinti.
La svolta del secondo set arriva soltanto sul 6-5 quando con una bella risposta Wawrinka si procura set point sul quale Nishikori manda lungo il dritto. In precedenza Stan aveva recuperato con un dritto sulla riga un break nel quarto game, salendo poi 3-2 da 0-2 e rimomtando da 0-40 nel settimo game e annullando altre due palle break con la seconda e col servizio e dritto sul 4-4. Decisivi i sei vincenti in più realizzati da Wawrinka (15-9) il quale primeggia anche negli errori non forzati (13-16).
Anche il terzo set si decide solo nel decimo e ultimo geme quando l’elvetico chiude grazie ad una volée sbagliata da Kei in seguito ad un errore non forzato col dritto. In precedenza stavolta era stato il giapponese a recuperare sul 2-4 il break subìto sull’1-2 con dritto in rete, agganciando, poi, dopo la chiusura del tetto l’avversario sul 4-4 da 1-4 e procurandosi pure una palla break nel game successivo, annullata con un grande salvataggio da Stan. La chiave sono gli errori non forzati con Wawrinka che ne commette la metà (8-16) mentre nei vincenti comanda Nishikori seppur di poco (11-9).
Pure nel quarto e ultimo set parte forte Stan che con un break si porta sul 3-0. Nel quinto game, però, arriva il contro break di Kei ma è solo una fiammata perché da lì in poi si scatena Wawrinka che con un eccezionale rovescio si riprende subito il break e lo conferma, portandosi sul 5-2 e chiudendo, poi, il set con un altro game vinto in risposta.
In totale, lo svizzero primeggia in quasi tutte le statistiche: undici vincenti in più (38-27), dieci errori gratuiti in meno (37-47) e dieci ace, sette in più del nipponico che si consola solo con i due doppi falli in meno (6-8).