Oggi, 11 settembre, è una data molto importante dal punto di vista storico. Ricorre, infatti, l’anniversario di ben tre avvenimenti molto importanti.
Naturalmente, nel 2001 ci fu l’attentato alle Torri Gemelle di New York. Al Qaida colpì l’America, e non solo, causando quasi tremila morti e notevoli danni economici. Questo evento è da molti considerato come il più grave attentato terroristico dell’era contemporanea e, effettivamente, dopo quel giorno il mondo non fu più lo stesso. L’allora Presidente deglI Stati Uniti d’America, infatti, dichiarò successivamente guerra all’Afghanistan e all’Iraq. Scaturirono conflitti interminabili e basati su speculazioni, rivelatesi poi infondate, dell’amministrazione statunitense sul coinvolgimento di Saddam Hussein, il presidente dell’Iraq, con Al Qaida.
Nel 1683, invece, tra l’11 e il 12 settembre si svolse la cosiddetta battaglia di Vienna. Con quel fatto terminò l’assedio posto dall’esercito turco alla città austriaca e durato ben due mesi.
Questa battaglia importante vide contrapposti l’esercito polacco-austro-tedesco, comandato dal Re polacco Giovanni II Sobieski e quello dell’Impero Ottomano, comandato dal Gran Visir Merzifonlu Kara Mustafa Pasha. Fu il fatto decisivo della guerra, finita con la firma del trattato di Karlowitz.
Complessivamente, le forze europee erano composte da 75/80 000 uomini, contro i 140 000 ottomani che avevano invaso l’Austria. La maggior parte di essi tuttavia non si trovava a Vienna il giorno della battaglia.
Le forze cristiane, appena arrivate, avevano una conoscenza molto ridotta del territorio, mentre i soldati dentro la città erano mal messi per i due mesi d’assedio. La debolezza dell’esercito ottomano consisteva, invece, nella preparazione militare molto deficitaria.
La battaglia fu particolarmente importante perchè costituì il punto di svolta, a vantaggio degli europei, delle guerre austro-turche. Infatti, determinò non solo la fine della spinta espansionistica ottomana in Europa, ma anche l’avvio della loro fuga dai Balcani. Poco dopo, infatti, gli austriaci occuparono l’Ungheria e la Transilvania, siglando quindi nel 1699 la pace coi turchi.
Nel 1973, infine, in Cile l’11 settembre un evento molto negativo fu il colpo di Stato, momento cruciale della Nazione sudamericana e non solo. Gli storici si sono divisi su quello che viene ritenuto uno degli avvenimenti più discussi del secolo scorso. Poi questi fatti sono anche diventati un simbolo della guerra fredda come uno scontro tra servizi segreti che ha causato effetti dirompenti sulla vita di milioni di persone.
Nelle elezioni presidenziali del 1970, secondo la costituzione, il Congresso risolse il problema istituzionale, generato dal risultato del voto, una sorta di pareggio tra Allende (con il 36,3%), il conservatore (ed ex presidente) Rodriguez (35,8%), e il cristiano-democratico Tomic (27,9%). Si scelse di votare per l’approvazione della maggioranza relativa ottenuta da Allende. Alcuni settori della società cilena, però, proseguirono in una strenua opposizione alla sua presidenza, così come gli Stati Uniti d’America, che organizzarono una notevole pressione diplomatica. La svolta fu appunto l’11 settembre 1973: l’esercito cileno spodestò Allende, che perse la vita durante il golpe, e una giunta guidata da Pinochet conquistò il potere.
Come si vede, tanti eventi importanti accaddero in questo giorno e non è giusto ricordarne solo uno o solo l’altro.
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