Quella odierna è, da ormai venticinque anni, una data molto triste per il nostro Paese: il 23 Maggio 1992, infatti, Cosa Nostra uccise Giovanni Falcone, la moglie e la scorta in quella che è passata alla storia come la strage di Capaci.
Voglio dare anch’io un piccolo contributo al ricordo del grande magistrato che diede la vita per combattere la mafia, proponendovi una raccolta delle sue frasi più famose e ancora molto d’attualità nonostante siano passati alcuni decenni da quando le ha pronunciate.
Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.
Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto.
Queste affermazioni indicano l’importanza di non rassegnarsi alle tante ingiustizie della società, ma di fare qualcosa, ciascuno per quanto gli compete, nella consapevolezza che ciò possa comportare dei rischi.
Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
Con queste frasi emozionanti e molto famose, Falcone voleva far capire che il modo migliore per ricordare i grandi uomini è portare avanti i loro pensieri e tradurli in azioni concrete.
L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.
Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi saremmo tutti bravi e irreprensibili.
In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.
Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno.
Amarissime constatazioni che fece riguardo suoi colleghi o collaboratori ma che, come ben sappiamo, si possono fare anche per lui.
Bisogna rendersi conto che la mafia è un fenomeno terribilmente serio e grave, e che va combattuto non pretendendo l’eroismo di inermi cittadini, ma coinvolgendo nella lotta le forze migliori delle istituzioni.
La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.
Una visione certamente ottimista quella espressa da Falcone, ricordata ieri da Mattarella, intervenuto ieri come Presidente del CSM, riunitosi per celebrare la tragica ricorrenza. Penso si possa affermare che in questi venticinque anni siano stati compiuti molti progressi nella lotta alla mafia. E questo è stato possibile soprattutto grazie alle “intuizioni sugli strumenti investigativi e processuali…” del giudice, come ha sottolineato il vice presidente del CSM, Giovanni Legnini. Temo, tuttavia, che, purtroppo, la fine del fenomeno sia ancora lontana.
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