Tra i tanti motivi che rendono unica l’Italia, c’è sicuramente, anzi forse soprattutto, il suo patrimonio paesaggistico, naturale ed artistico purtroppo non sempre, e adeguatamente, valorizzato. Per tutelarlo, nel 1975 fu fondato il FAI, Fondo per l’ambiente italiano che, fra l’altro, da venticinque anni organizza le cosiddette giornate di primavera. In tutti questi anni, la fortunata iniziativa ha aiutato ad unire 9 milioni di persone che vi hanno aderito con il territorio in cui esse risiedono, facendo loro riscoprire luoghi speciali, nei quali è scritta la storia e l’identità del loro territorio.
Le giornate di primavera 2017 sono programmate a partire da domani, 24 Marzo, fino a domenica 26 e riguarderanno ben 1000 siti in quattrocento località italiane e venti regioni.
Io sono qui per presentarvi i luoghi della mia provincia proposti quest’anno dal FAI.
E comincio dalla città di CREMONA che tutti noi cremonesi pensiamo di conoscere a fondo, ma che riserva non poche piacevoli scoperte, alcune delle quali ci verranno illustrate in questi giorni.
Chiesa di Sant’Agostino Via Plasio,4 (venerdì 24 e sabato 25 dalle 9 alle 12 con ingresso dal sagrato antistante la facciata). La chiesa, che rappresenta un alto modello dello stile gotico monastico, appare come un insieme di interventi architettonici e decorativi di grande interesse. Situata nel centro storico della città, si è arricchita nei secoli di importanti opere d’arte. Mi limito a ricordare il ciclo degli affreschi mariani di raffinato gusto tardogotico attribuiti a Bonifacio Bembo e aiuti nella cappella Cavalcabò e la famosa pala datata 1494 Madonna con il Bambino in trono tra i Santi Agostino e Giovanni Evangelista, commissionata dalla famiglia Roncadelli a Pietro Vannucci detto il Perugino, che la dipinse a Firenze, poi la spedì a Cremona. Il dipinto è una delle prime opere di cultura rinascimentale a Cremona ed ebbe una grande influenza sugli sviluppi della pittura locale del primo ‘500. Nella chiesa, si può ammirare anche la Cappella della Crocefissione di Cristo, di Giovanni Battista Barbarini, uno dei capolavori del barocco cremonese.
Palazzo Manara Via Tribunali, 6 (venerdì 24 e sabato 25, ma dalle 10 alle 11:15 solo per gli iscritti al FAI con prenotazione telefonica obbligatoria al numero 340 9576500 fino ad esaurimento posti disponibili.) Il palazzo, oggi sede della Questura, risale alla metà del Settecento e presenta un percorso a metà fra due stili, il rococò e il neoclassico. Questi due giorni offrono un’occasione unica per scoprire le zone meno note di un edificio destinato a servizio pubblico, con un percorso guidato attraverso stanze finemente decorate e ornate di stucchi.
Palazzo Roncadelli – Manna Via Colletta,1 (domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17:30 )
Si tratta di un imponente edificio nel centro della città, per secoli abitato dalla famiglia Roncadelli-Manna, committente della famosa pala del Perugino. Lo stile barocco è presente all’interno di questo poderoso palazzo, il cui esterno, invece, in mattoni lisci, non presenta alcuna decorazione. Il palazzo, di proprietà privata e da poco restaurato, è aperto eccezionalmente per l’occasione.
N.B. 1) Le visite al seminterrato sono a cura di Cremona Sotterranea.
2) Le visite all’ultimo piano sono riservate agli iscritti FAI, con iscrizione in loco.
Ed ora uno sguardo alle bellezze dei paesi e borghi della provincia coinvolti dall’iniziativa FAI.
ROBECCO d’OGLIO
Parco e villa già Grasselli via Cairoli, 23 Monasterolo di Robecco D’Oglio (sabato 25 e domenica 26 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.30). Un’alta muraglia in cotto racchiude un parco d’impianto ottocentesco, con la luminosa limonaia tra essenze secolari e il grande gelso oltre il quale si trova la villa del XVII secolo che sorge nel luogo di un preesistente castello medioevale sul ciglio di un terrazzamento alluvionale sulla sponda destra del fiume Oglio. Curiosa la torretta belvedere settecentesca, come il porticato dove si fronteggiano ali di epoche diverse, dal gotico, forse trecentesco, del lato più antico fino all’elegante quadruplice arcata di ordine ionico del lato più “moderno”. Il portico presenta inoltre un affresco di gusto ottocentesco. Sulle pareti di una sala, invece, sono affrescate tre grandi vedute paesaggistiche nelle quali sono inseriti piccoli protagonisti intenti, in vari modi, a procurarsi da mangiare. Scene bucoliche, con personaggi ben proporzionati, ma in miniatura, inseriti in paesaggi di fantasia in riva ad un fiume.
Ci sono anche un paio di iniziative speciali:
• sabato 25, dalle ore 15.00 sono previste visite a Villa Barni della Scala (risalente al 1600 e ora sede municipale) in via Martiri della Libertà 60 e alla Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista, la cui facciata domina piazza XXXI Luglio, lungo la via Martiri. Fu edificata nella seconda metà del XVIII secolo e terminata intorno al 1790. Interessante seguire la storia della sua realizzazione attraverso i secoli ( ad esempio, il campanile fu realizzato nel 1877), fino ad arrivare sua consacrazione il 24 Agosto 1902 con l’Arcivescovo di Milano, Cardinale Andrea Carlo Ferrari.
Le visite sono a cura dei volontari locali.
• Sempre sabato, e negli stessi orari, sono organizzate visite al parco storico di Villa Barni della Scala a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo “Gaspare Aselli”.
CASTELLEONE
Grazie al Gruppo FAI di Crema, che per la prima volta ha scelto la città di Castelleone, avremo la possibilità di visitare due beni particolarmente significativi.
Palazzo Galeotti Vertua via Fonduli,1 ( sabato 25 e domenica 26 dalle 10.00 alle 17.30 solo per gli iscritti FAI, con possibilità di iscriversi in loco).
Saranno aperte due sale. La prima presenta un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Sebastiano e Cristoforo, protettori della peste. Il secondo salone presenta grandi paesaggi con alberi, rocce e scene di pesca. Completa la stanza un soffitto a cassettoni con scene ornitologiche di grande effetto.
Il palazzo ingloba le vestigia dell’abitazione di Cabrino Fondulo (1370-1425), signore di Cremona e marchese di Castelleone, con uno stupendo affresco votivo che, secondo la tradizione, è opera di Onorata Rodiani, figura alquanto leggendaria di artista e soldato di ventura.
Santa Maria in Bressanoro e l’azienda agrituristica via San Lorenzo,1 (sabato 25 e domenica 26 dalle 10.00 alle 17.30). La chiesa, posizionata in un luogo solitario, è citata dalle fonti come chiesa arcipretale e plebana dall’842, tra le più antiche del territorio cremonese. Fu ricostruita, così come la vediamo oggi, nel 1465 per volontà di Bianca Maria Visconti, in seguito a un voto, e affidata alla guida dell’ordine francescano. La responsabilità del progetto architettonico del santuario, secondo alcuni orientamenti critici recenti, con qualche voce di dissenso, potrebbe essere ricondotta al Filarete, architetto di Francesco Sforza.
In essa, sarà possibile ammirare un ciclo di 29 affreschi tardo-quattrocenteschi, mentre nella parte arrivata a noi dell’ex convento affreschi seicenteschi che rappresentano scene di vita francescana e, in particolare, del martirio di alcuni frati dell’ordine avvenuto a Nagasaki, in Giappone, il 5 Febbraio 1597.
Il complesso è circondato da un esteso frutteto creato nel 1936 dalla famiglia Galeotti Vertua.
N.B. Le visite saranno curate da 41 apprendisti ciceroni della seconda e terza media dell’Istituto Comprensivo P.Sentati, affiancati dai volontari del gruppo FAI di Crema.
Anche a Castelleone non mancano le iniziative speciali:
• domenica 26 alle 18.00 nel giardino di Villa Venturelli è previsto un intrattenimento musicale grazie a un duo a plettro (mandola, mandolino e chitarra).
Potrete ricevere informazioni anche presso i Punti FAI di Cremona e provincia.
CASALMAGGIORE
• libreria Il Seme, galleria Gorni, 54
CASTELLEONE (novità)
• Il campo di fragole, piazza Borgo Isso 21
CREMA
• L’Erba Stella (negozio Erbolario), piazza Duomo 10;
• libreria Il Viaggiatore Curioso, via XX settembre 88
CREMONA
• agenzia viaggi Padus, via Solferino 34;
• libreria Il Convegno, corso Campi 72;
• libreria Ponchielli, piazza S.A.M. Zaccaria 10
Una volta concluse le Giornate di Primavera, non termina certamente l’operato del FAI. Per tutto il resto dell’anno, infatti, gli iscritti all’associazione continuano a dedicare il loro tempo e le loro energie affinché il paesaggio italiano, i suoi luoghi e monumenti, i capolavori d’arte che testimoniano la storia, la memoria e l’identità del nostro Paese vengano protetti, rispettati e valorizzati, per sempre e per tutti.
Mi piace riportare un pensiero di chi il FAI l’ha fortemente voluto:
“Tutto il bello che ricopre l’Italia viene coinvolto. Meta di attenzione sono fabbricati, templi, chiese, interi paesi, musei, ma anche campagne, monti, coste e giardini” Giulia Maria Crespi, Il mio filo rosso, Einaudi 2015.
Per chiudere, qualcuno ha detto:
“La bellezza salverà il mondo, se noi sapremo salvare la bellezza”
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