Ricorre oggi il tredicesimo anniversario della morte di Gianni Agnelli, universalmente conosciuto come l’Avvocato. Imprenditore, presidente della Fiat, della Juventus e anche di Confindustria, seppur per un breve periodo. E’ stato indubbiamente uno dei protagonisti principali della storia del nostro Paese dello scorso secolo, considerato da molti come l’ultimo “Re d’Italia“. Era un uomo intelligente con un particolare senso dell’umorismo. Forse l’italiano più conosciuto all’estero grazie a legami molto forti con banchieri e politici internazionali (alcuni dei quali, come Henry Kissinger, divennero anche suoi amici personali).
Voglio contribuire al suo ricordo con le sue frasi più celebri.
Fiat e non solo
Gianni Agnelli fu presidente della FIAT dal 1966 fino al 1996, affrontando periodi molto complessi; fu presente anche nell’editoria, seppur in modo indiretto: il 100% del quotidiano La Stampa era, infatti, di proprietà della Fiat e lo è anche oggi.
“Fino ad oggi il Partito comunista è stato visto con due prospettive: quella della speranza e quella della paura. Dopo l’episodio di oggi credo che la prospettiva della speranza sia cancellata.” [Dopo il picchettaggio di Mirafiori: frecciata a Enrico Berlinguer]
“Faccio i complimenti a De Benedetti anche se lui parla male di noi.” [Dopo una affermazione dell’Ingegnere sulla Fiat]
“Vi raccomando la Fiat. Ora è arrivato il momento di cedere il testimone. Ci siamo dati delle regole. Noi in Fiat parliamo di regole per seguirle, non come tanti oggi che ne parlano per non seguirle. Mi hanno detto: “Ma lei è un caso speciale”. Io ho risposto: “Guai a quell’azienda dove esistono casi speciali”.” (dal suo discorso di commiato da presidente della Fiat, dicembre 1995)
La Juventus e non solo
Gianni Agnelli era un grande uomo di sport e tra le passioni sportive al primo posto va collocata senz’altro la Juventus, di cui è stato per sette anni Presidente e poi anche Presidente onorario.
“È abitudine della Juventus dire e credere che quando le cose vanno bene il merito è dei giocatori, quando vanno meno bene la responsabilità è della società.”
“La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago… e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni.”
“ Nei momenti difficili, c’è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, e questo è il motivo per cui la Juventus ha vinto anche oggi. ”
L’Avvocato era un grande intenditore di calcio e dedicò ai fantasisti della Juve frasi ironiche come queste su Platini, Vialli, Del Piero e Baggio.
“ Non lo scriva, o se lo scrive, lo metta giù con garbo: Roberto Baggio è il più grande giocatorino che abbia conosciuto. Gli voglio bene.”
«Se Roberto Baggio è Raffaello e Del Piero Pinturicchio, Vialli chi è?»] “Mi faccia pensare. Direi il Michelangelo della Cappella Sistina. Lo scultore che sa trasformarsi in pittore”
[Alessandro Del Piero] “Mi ricordava Pinturicchio. Adesso è Godot.”
Stile e donne
Fu uomo affascinante, di grande e naturale eleganza, stile e cultura. Fu ideatore di mode, una per tutte : l’orologio portato sul polsino della camicia. Nel 2002 decise di lasciare alla città di Torino un patrimonio in quadri, devolvendo così parte della sua eccezionale pinacoteca alla fruizione dei cittadini, in un museo a forma di “scrigno” (progettato da Renzo Piano), collocato sulla sommità dell’edificio del Lingotto.
Proprio per la sua eleganza fu scelto per far parte della Hall Of Fame di Vanity Fair, come sua moglie Marella.
“Gli uomini si dividono in due categorie: gli uomini che parlano di donne e gli uomini che parlano con le donne. Io di donne preferisco non parlare.”
“Come fai a dire che sei innamorata? Solo le cameriere si innamorano. Solo le cameriere, Galvano e te. È una cosa da riviste di terz’ordine.” (citato in Susanna Agnelli, Vestivamo alla marinara, Mondadori, 1975, p. 125)
Saragat: «Caro Agnelli, adesso che è presidente della Fiat non potrà più corteggiare le ragazze». Agnelli: «Allora mi dimetto subito».
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