I rifugiati trovano nuove rotte dopo la chiusura dei confini

La situazione dei rifugiati evolve in continuazione, giorno dopo giorno o forse ora dopo ora. Le ultime notizie dicono che i primi sono riusciti a oltrepassare il confine serbo-croato, individuando un nuovo percorso attraverso l’Europa dopo che l’Ungheria ha sigillato i suoi confini. Lo sviluppo si è verificato dopo che la cancelliera tedesca Angela Merkel martedì ha richiesto un vertice speciale sui rifugiati nell’UE, con l’auspicio che si riesca a trovare una risposta unitaria nella risposta europea alla crisi.

La polizia croata mercoledì ha riferito che stavano registrando i rifugiati in entrata dalla Serbia e che li avrebbero portati nei centri di accoglienza vicino alla capitale Zagabria. Un portavoce della polizia della contea del confine orientale della Vukovarsko-Srijemska ha ribadito che un numero di profughi aveva attraversato la Croazia, dopo che un cameraman ha notato almeno un centinaio camminare a piedi nei campi oltre il confine.

In precedenza, una quarantina di cittadini, soprattutto siriani o afghani, era giunto alla città serba di Sid, vicino al confine con la Croazia in autobus dal confine macedone a Presevo, 500 chilometri a sud. Tra il gruppo misto di uomini, donne e bambini di ogni età c’era Amadou, 35 anni, della Mauritania in Africa occidentale.

Abbiamo sentito che l’Ungheria era chiusa, quindi la polizia ci ha detto che dovevamo venire in questo modo“, ha detto. “Non sappiamo cosa dobbiamo fare ora. Dobbiamo prendere una barca?“ Era felice di sentire che non c’era acqua da attraversare ed era a soli 10 km dal confine. Si è dimostrato anche stupito scoprendo che si pensava che il gruppo fosse il primo a tentare questa strada in Nord Europa.

La nuova rotta porta, così, i rifugiati in Croazia, da dove passerrano per la Slovenia per arrivare nel nord Europa. Fino a questa settimana, infatti, la grande maggioranza dei rifugiati ha viaggiato fino in Grecia, attraverso la Macedonia e la Serbia poi in Ungheria, che, però, ha chiuso il suo confine meridionale lunedì, come parte di un giro di vite più grande sui rifugiati che entrano nel paese.

In precedenza, l’Ungheria ha dichiarato lo stato di emergenza, chiudendo il suo confine con la Serbia e lasciando molti profughi disperati bloccati alla frontiera. Il primo Ministro ungherese Viktor Orban ha affermato che le richieste d’asilo di profughi che provano ad entrare in Ungheria dalla Serbia verranno respinte, perché la Serbia è un paese sicuro in cui i rifugiati non rischiano guerra o persecuzione.

Come altri alla stazione degli autobus di Sid, Amadou non aveva mai sentito parlare della Croazia e non sapeva che cosa fosse l’Unione europea. “Vogliamo andare ovunque ci sia la pace“, le sue parole. “C’è tanta sofferenza in Mauritania, così tanti problemi per la nostra famiglia, nessun lavoro.”

La Slovacchia ha anche dato il via a controlli a campione ai confini con l’Ungheria e l’Austria, per il timore di diventare un nuovo punto di passaggio per i rifugiati. Inoltre, l’Austria ha fissato nuove restrizioni ai suoi confini, mentre combatteva per fronteggiare migliaia di rifugiati che tentano di raggiungere la Germania. L’agenzia di stampa AP ha anche riportato la notizia che il controllo temporaneo imposto dall’ Austria dalla mezzanotte ora locale (2200 GMT) sul confine ungherese può essere allargato anche ad altre nazioni.

Chi pensa o ha già pensato di costruire muri dovrebbe riflettere sulla vera utilità perchè, spesso, la volontà di persone che scappano dalle guerre è più forte di tutto.