Cinque anni dopo nessuna giustizia per Vassallo, il “sindaco pescatore” ucciso dalla camorra

Domani, 5 settembre, ricorrerà il quinto anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, molto probabilmente per mano della camorra, anche se la magistratura sta indagando ancora oggi.

Sindaco per ben quattro mandati, esponente del Pd e prima della margherita, Vassallo criticò più volte, però, i vertici nazionali del suo partito e lodò la Lega Nord per il suo essere a contatto con la gente. La sua azione politica fu connotata da un palese ambientalismo.

Parlando più in dettaglio della sua morte, la sera del 5 settembre 2010, poco dopo le 22, mentre tornava a casa in auto, Vassallo fu ucciso da uno o più individui allo stato ignoti; contro di lui sono stati esplosi nove proiettili calibro 9.

Il pubblico ministero Luigi Rocco ha ipotizzato che il tragico fatto sia stato voluto dalla camorra per infliggere una punizione ad un esponente delle istituzioni, che aveva avuto il coraggio di opporsi pratiche illegali: un collegamento potrebbe trovarsi nelle azioni compiute da Vassallo a tutela dell’ambiente, concepite dalla camorra come un ostacolo al controllo del porto che le garantirebbe libertà nei commerci illegali di droga.

Il parlamento europeo stabilì un minuto di silenzio in memoria di Vassallo, e il presidente dell’assemblea Jerzy Buzek lo ricordò affermando che il sindaco è «…stato ucciso dalla camorra…» e che «…la sua morte non deve passare invano».I funerali di Vassallo, che lasciò una moglie e due figli, si svoslero il 10 settembre a Acciaroli, la frazione di Pollica in cui si trova il porto,  e furono presenti tante autorità nazionali e locali, tra cui l’allora presidente della regione Campania Stefano Caldoro, il ministro dell’ambiente dell’epoca,  Stefania Prestigiacomo e  il leader del PD dell’epoca, Pierluigi Bersani.

Il 25 marzo 2015, Bruno Humberto Damiani è unico indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo.

Cinque anni dopo il suo omicidio, l’auspicio è che vengano trovati i colpevoli e che soprattutto non vada dimenticata la lezione che Vassallo ci ha lasciati, ossia che bisogna sempre avere il coraggio di battersi per la legalità, anche e soprattutto in posti in cui è più difficile farlo. Chiara Braga, responsabile nazionale per l’ambiente del suo partito lo ha ricordato con queste parole “Ricorre domani il quinto triste anniversario dell’uccisione di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”, che con dedizione e coraggio tanto ha lavorato, sia da cittadino che da amministratore, per affermare nel comune di Pollica: legalità contro le ecomafie, buona politica, rispetto per il mare e il territorio del Cilento che tanto amava. Per la sua caparbietà e il suo incorruttibile impegno ha purtroppo pagato con la vita. Mi auguro- prosegue- che gli sviluppi delle indagini con nuovi indagati dal Sud America portino presto ad assicurare i colpevoli alla giustizia e al tempo stesso che molti bravi amministratori del PD prendano esempio dalla figura di Vassallo nel governare con lo stesso coraggio e  lo stesso spirito di servizio i loro territori”. Speriamo che a queste parole si accompagnino i fatti, che è la cosa che più conta.